Descrizione
Negli ultimi giorni sono giustamente tornate alla ribalta le tematiche relative alla Sanità locale. Dalla mancanza cronica di medici di base e necessaria riorganizzazione della medicina territoriale, alla ancora più preoccupante situazione delle strutture esistenti.
A parlarne i media, colleghi Sindaci, ma anche e soprattutto medici e infermieri che vivono giornalmente questa drammatica situazione.
Da neo Sindaco, ritengo doveroso un intervento su questa tematica, a tutela dei miei concittadini che così come tutti quelli della nostra Provincia devono subire inefficienze, disagi e difficoltà all’accesso di un diritto sacrosanto, qual è il ricorso alle cure sanitarie.
In un contesto così gravemente compromesso e che è stato paragonato ad un “Titanic” in fase di affondamento, è ineludibile una profonda riflessione da parte della Regione Piemonte, Ente competente in materia.
La realtà è oggettiva e sotto gli occhi di tutti: personale allo stremo e gravemente sottorganico a causa di dimissioni e pensionamenti anticipati, bandi per la ricerca di medici che vanno deserti costantemente, interventi di ristrutturazione sugli ospedali di Domodossola e Verbania che forse vedranno la luce tra 10 anni in strutture che però non avranno il personale necessario per il presidio delle varie specialità.
A fronte di tutto ciò è indispensabile mettere da parte le scelte dettate dalla politica e dal relativo consenso e guardare in faccia i nostri concittadini, perché è per il loro bene che amministriamo.
Non si vogliono ascoltare i Sindaci, ma che si tengano allora in considerazione le opinioni, le esperienze e i pareri di chi tutti i giorni lavora in questo contesto.
La risposta a questa situazione non può che essere una sola: un nuovo spedale, unico, in cui si possano attrarre, finalmente, professionisti e dare risposte concrete ad un problema ormai non più rinviabile. Dove costruire un nuovo ospedale è una tematica che si può affrontare. Riconoscere che è uno sbaglio investire 190 milioni di euro per due ospedali che già si sa non potranno garantirsi un futuro, anche.
La Regione Piemonte ascolti le tante e numerose “grida di allarme”, lo deve ai cittadini e alle future generazioni della nostra Provincia.
Sindaco
A parlarne i media, colleghi Sindaci, ma anche e soprattutto medici e infermieri che vivono giornalmente questa drammatica situazione.
Da neo Sindaco, ritengo doveroso un intervento su questa tematica, a tutela dei miei concittadini che così come tutti quelli della nostra Provincia devono subire inefficienze, disagi e difficoltà all’accesso di un diritto sacrosanto, qual è il ricorso alle cure sanitarie.
In un contesto così gravemente compromesso e che è stato paragonato ad un “Titanic” in fase di affondamento, è ineludibile una profonda riflessione da parte della Regione Piemonte, Ente competente in materia.
La realtà è oggettiva e sotto gli occhi di tutti: personale allo stremo e gravemente sottorganico a causa di dimissioni e pensionamenti anticipati, bandi per la ricerca di medici che vanno deserti costantemente, interventi di ristrutturazione sugli ospedali di Domodossola e Verbania che forse vedranno la luce tra 10 anni in strutture che però non avranno il personale necessario per il presidio delle varie specialità.
A fronte di tutto ciò è indispensabile mettere da parte le scelte dettate dalla politica e dal relativo consenso e guardare in faccia i nostri concittadini, perché è per il loro bene che amministriamo.
Non si vogliono ascoltare i Sindaci, ma che si tengano allora in considerazione le opinioni, le esperienze e i pareri di chi tutti i giorni lavora in questo contesto.
La risposta a questa situazione non può che essere una sola: un nuovo spedale, unico, in cui si possano attrarre, finalmente, professionisti e dare risposte concrete ad un problema ormai non più rinviabile. Dove costruire un nuovo ospedale è una tematica che si può affrontare. Riconoscere che è uno sbaglio investire 190 milioni di euro per due ospedali che già si sa non potranno garantirsi un futuro, anche.
La Regione Piemonte ascolti le tante e numerose “grida di allarme”, lo deve ai cittadini e alle future generazioni della nostra Provincia.
Sindaco
Gabriele Falcioni
A cura di
Ultimo aggiornamento pagina: 11/10/2024 16:01:11